Sentieri del Crero e del Pellegrino

Lunghezza: 18,79 km
Dislivello: 418 m
Tempo: 5h
Altitudine max: 347 m
Difficoltà: media


Escursione lunga a mezza costa sul lago di Garda (quasi 19 km) ma con dislivello modesto (400 m.) su sentieri e stradine ben tenuti, da fare nelle mezze stagioni e adatta a tutte le scarpe. Il percorso è frequentato anche dalle mountain-bike. Noi l'abbiamo fatto in un giorno di sole incerto e in parte nebbioso di fine inverno; possiamo facilmente immaginare che possa riservare più intense emozioni percorrendolo in un giorno soleggiato in mezzo al verde. 

Nell'andata prende nome di giro del Crero o delle incisioni rupestri, nel ritorno segue in parte il sentiero del Pellegrino che parte da Malcesine e conduce fino a Garda stando a mezza costa sul lago

Il suo nome deriva dai pellegrini che scendevano dall'Europa del nord e percorrevano questo sentiero per raggiungere la strada  che conduceva a Verona e da lì Venezia per imbarcarsi sulla via della Terra Santa

Come arrivare: da nord, procedendo lungo la gardesana orientale, poco prima di arrivare al paese di Garda, in corrispondenza di una curva sinistrorsa girare a destra per una stradina poco visibile seguendo la segnaletica per Punta S.Vigilio. Posteggio gratuito al Parco Baia delle Sirene. Si percorrono a piedi verso sud circa 500 m. lungo la gardesana fino a prendere sulla sinistra via Castei e per di lì successivamente il nostro sentiero F-S.Vigilio Sengie-Graffiti (cartello marron)
L'inizio del sentiero a 88 m.s.l. 
La segnaletica è abbastanza carente lungo il percorso per cui la traccia gps risulta utile

I primi due km rappresentano la parte più ripida del percorso. 
Lasciata una zona coltivata ad ulivo entriamo in un bosco cespuglioso (ostrieto), tipico della fascia pedemontana del Baldo, con carpini, roverelle, frassini e ornielli. Il fondo del sentiero è in parte selciato a prova della sua importanza come via di comunicazione anche per il bestiame transumante dalla pianura ai pascoli del Baldo

Raggiungiamo in breve, sotto il monte Luppia, una zona di rocce montonate e levigate, interessante sotto diversi aspetti. Per capirne l'origine dobbiamo risalire molto indietro nel tempo.
Dove ora c'è il lago di Garda si trovava un tempo un vasto ghiacciaio che aveva riempito una lunga e profonda fossa tettonica la cui origine risale a 35 milioni di anni fa. Alla fine dell'ultima delle quattro grandi glaciazioni (circa 15.000-10.000 a.C.) il ritiro del ghiacciaio lasciò pareti di roccia modellate dal suo continuo movimento abrasivo (liscioni) e divenute in seguito lavagne naturali per i visitatori del luogo
In varie epoche storiche su quelle rocce lisce cacciatori, pastori e cercatori di metalli che transitavano (nelle vicinanze c'è un affioramento di limonite, simile al ferro) incisero con pietre più dure figure umane, armi, animali, imbarcazioni, simboli religiosi, strumenti, schemi di gioco, iscrizioni...Qui siamo alla Pietra delle Griselle, chiamata così per via della figura di una nave con delle scalette chiamate griselle in gergo marinaresco
Alcune incisioni risalgono all'età del bronzo (circa 1500 a.C.), altre sono più recenti. Ne sono state catalogate almeno 3000 su 250 rocce incise. Questa pagina approfondisce l'argomento delle incisioni rupestri del lago di Garda, scoperte solo nel 1964. Molte di esse erano nascoste dalla vegetazione per cui si rese necessario un lavoro di disboscamento
Dopo un primo tratto piuttosto ripido e incassato nella vegetazione segue una stradina ampia e pianeggiante. Anche l'orizzonte si fa più vasto




Seguiamo le indicazioni per il giro del Crero e per il paese di Albisano

Il paesaggio cambia. In prossimità del paese di Albisano il fitto bosco lascia spazio agli uliveti e a splendidi scorci sul lago
Il paese di Torri del Benaco da Albisano, paesino in felice posizione panoramica sul lago, molto turistico ma anche a vocazione agricola con una pregiata produzione di olio di oliva

Originale capitello ad Albisano rappresentante sui quattro lati altrettanti popolari santi. Qui S.Antonio da Padova
Superato Albisano segue un lungo tratto nel bosco. Raggiungiamo un importante incrocio dove appare per la prima volta la scritta "Percorso del Pellegrino". Noi continuiamo verso nord in direzione del villaggio di Crero. Ci troviamo nel tratto più elevato del percorso,  a circa 300 s.l.m.
Siamo in marzo e la natura si sta lentamente risvegliando. Tra qualche giorno qui saremo immersi nel verde e nei colori della fioritura



Eccoci ora nelle vicinanze del paesino di Crero. Poco lontano dal sentiero si trova la Roccia Grande, un liscione con numerose incisioni, qui rese più visibili dall'acqua


L'abitato di Crero si trova su un naturale e magnifico balcone sul lago. Ci abitano solo 20 persone. C'è una trattoria che però abbiamo trovato chiusa. Un cartello posto al limitare del paese, ci avvisa della presenza di possibili bocconi avvelenati nei dintorni!!
La settecentesca chiesetta dedicata a S.Siro la cui facciata è stata verosimilmente rifatta e dove decidiamo di fermarci per la pausa pranzo
Su un muro della chiesetta figura questa lapide. Ho fatto delle ricerche ma non ho trovato nulla in Internet riguardo questa persona
Nonostante una giornata "così così" il sentiero ci regala di tanto in tanto splendide vedute, soprattutto quando il sole riesce a bucare la coltre di nubi. Ogni tanto, dove c'è più panorama, si trova anche una panchina


Il battello assieme alle barche era un tempo l'unico mezzo per raggiungere l'altra sponda del lago. Le due statali gardesane furono completate solo negli anni '30

Piante dì limone in vaso messe in zona riparata perché in inverno anche in riva al lago possiamo avere periodi di freddo intenso e gelo che possono danneggiarle
Lasciamo Crero e ripercorriamo il sentiero dell'andata fino all'incrocio che avevamo visto in precedenza. Da lì seguiamo sulla destra in discesa il sentiero del Pellegrino proveniente da Malcesine e diretto a Garda


Nel ritorno a questo bivio si prende la stradina a destra


Il percorso del ritorno che degrada lentamente verso la costa corre circa 100 metri sotto quello dell'andata passando per diverse frazioni di Torri del Benaco 
Raggiungiamo l'abitato di Longrino dove si trova questa splendida fontana che sembra avere qualche problema di evacuazione
Attraversiamo zone di uliveti sistemati a terrazzo con scalette a vista e mantenuti benissimo
Punta S.Vigilio
Lentamente il sentiero perde quota fino a ritornare sulla statale. Ecco in fondo al golfo il paese di Garda con la sua rocca 
Prima di ripartire visitiamo  punta di S.Vigilio, estremo lembo del monte Baldo. Dal parcheggio un vialetto tra secolari cipressi penetra all'interno di un bellissimo parco privato e conduce al cancello della splendida villa cinquecentesca di proprietà dei conti Guarienti di Brenzone. La villa fu luogo di soggiorno d’illustri ospiti, tra cui Napoleone, Maria Luisa d’Austria, lo zar Alessandro II, Winston Churchill, gli attori Laurence Olivier e Vivien Leigh, Carlo d’Inghilterra e Juan Carlos di Borbone. Natura ed arte si sposano perfettamente in questo luogo affascinante. Ma già in epoca romana il luogo era noto e cantato da poeti come Catullo e Virgilio. Un tempietto era dedicato a Benàco, divinità pagana
Arrivati al cancello della villa si gira a sinistra e si percorre questa stradina che porta al porticciolo. Sulla penisola ci sono anche una chiesetta dedicata a S.Vigilio, una locanda del '400 e sul lato nord il Parco Baia delle Sirene, una bellissima insenatura con spiaggia (ingresso a pagamento in stagione)
Il porticciolo di punta S.Vigilio






I poderosi rami di quest'albero secolare sono sorretti da una ragnatela di fili.

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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Commenti

  1. Salve, io abito a Crero e so che la targhetta sulla chiesa di San Siro è dedicata a Diana Elizabeth, era la figlia dei proprietari di una villa che si trova sulla strada per raggiungere Crero, per questo reca la scritta "che tanto amò questo luogo".

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