Giro della Val Brenta

La Val Brenta vista dal pascolo di Malga Brenta Bassa
Lunghezza: 17,46 m
Dislivello: 1078 m
Tempo in movimento: 5h30
Altitudine max: 2195 m
Difficoltà: media

Proprio al centro di tanta bellezza, imponente di fronte a noi si ergeva una roccia colossale, uno dei più prodigiosi monumenti delle forze della natura”. Così D.W. Freshfield a metà dell'800 descriveva il Crozzon di Brenta, l'enorme sperone roccioso che domina la valle che da S.Antonio di Mavignola sale per gradoni fino alla Bocca di Brenta. La sua maestosità si svela d'improvviso quando dal bosco si arriva nel grande prato di Malga Brenta Bassa: il forte contrasto tra l'aspra verticalità delle pareti rocciose e la linea morbida della maestosa foresta sottostante produce uno spettacolo mozzafiato che rimanda a certi paesaggi canadesi. Giustamente è una delle valli più fotografate del gruppo ma forse non la più frequentata visto che raggiungere il rifugio Brentei risulta più breve dal parcheggio di Vallesinella.
Questa escursione ad anello la percorre quasi per intero arrivando a toccare nel punto più alto  la chiesetta presso il rifugio Brentei; nel ritorno si scende con il sentiero Bogani al rifugio Casinei quindi a Vallesinella ed alle Cascate di Mezzo per ritornare infine al parcheggio in località Prato della Casa. Il giro non presenta difficoltà anche se la parte teminale della salita sotto il rifugio Brentei è piuttosto faticosa e molto esposta al sole. Lungo il percorso vi sono numerosi punti d'acqua. La valle è infatti percorsa dal Sarca di Brenta che nasce dalla Vedretta dei Camosci e va a confluire più in basso con il Sarca di Campiglio proveniente dall'omonima valle

Andata
Giunti a S.Antonio di Mavignola in Val Rendena, alla fine del paese, si prende una stradina sulla destra con indicazione Val Brenta. Seguono circa 3 km in leggera discesa su strada stretta ma asfaltata. In località Prato della Casa si attraversa un ponte e percorse poche centinaia di metri si arriva al parcheggio dove si lascia l'auto
Malga Brenta Bassa
Si prende la larga sterrata che coincide con il SAT 323, direzione Val Brenta. Dopo 1 km la sterrata si trova a correre lungo il lato destro del pascolo di Malga Brenta Bassa (1270 m.)  Si tratta di una malga abbandonata che serve ora da ricovero di emergenza. Da questo pascolo situato all'inizio della valle si vedono d'infilata sulla destra cima Fracinglo, il Crozzon di Brenta, la Tosa, cima Margherita, cima Brenta Bassa, l'intaglio di Bocca di Brenta e sulla sinistra Cima Brenta Alta, il Campanil Basso ed il Campanil Alto, gli Sfulmini, la Cima d'Armi, la Torre di Brenta, Cima Molveno e Cima Brenta
Risalendo la valle
L'antica splendida faggeta che ricopriva il fondovalle fino alla fine dell'800 è stata rimpiazzata dalla foresta di aghifoglie. La sterrata sale senza strappi nel bosco e dopo 2,5 km  arriva all'impianto a valle della teleferica che garantisce l'approvvigionamento in viveri del Rifugio Brentei.
Da qui si continua sul sentiero che a destra risale il ripido costone boscoso della valle chiamato la Scala di Brenta passando nei pressi di una cascatella. Superato questo primo zoccolo roccioso si ritorna a pendenze più tranquille e la visuale si allarga notevolmente. Il Crozzon di Brenta ora è vicinissimo e sulla sinistra si comincia a delineare un paesaggio più vasto. Alla base delle montagne si scorgono le Vedrette (piccoli ghiacciai) ora purtroppo ridotte a nevai come quella della Bocca di Brenta, posta alla testata della valle. Arriviamo ai pascoli di Malga Brenta Alta (1670 m.), posta su un pianoro erboso in posizione magnifica ai piedi del Crozzon

Malga Brenta Alta  


Malga Brenta Alta (foto d'epoca)
L'antica malga dismessa ora serve da bivacco: c'è un focolare con tavolo e panche; per dormire al piano superiore un semplice tavolato Si tratta di un'antica malga , già nominata in un documento locale del 1893 e che fino al 1949 era abitata in stagione dai pastori che portavano quassù, nel mese di agosto, attraverso la Scala di Brenta, le loro mucche e maiali. Il focolare (frogolar) serviva per la lavorazione del latte. Sull'austero soppalco del sottotetto, assieme ai pastori dormirono anche i primi esploratori, topografi e pittori del Brenta che a partire dalla seconda metà dell'ottocento cominciavano a frequentare e far conoscere al mondo le straordinarie bellezze del Brenta . Questa storica malga è stata poi risanata nel 2003 rispettando la tecnica costruttiva originale che non prevedeva l'uso di elementi metallici ma solo spine di legno duro. 
Dopo aver superato un bel laghetto quest'anno molto ridotto per la siccità, si intercetta sulla sinistra in un bosco ormai più rado il sentiero SAT 391 "R.Violi" diretto al rifugio Casinei e che può rappresentare una via di ritorno nel caso si pensi ad un giro più snello (1704 m.). Inizia la risalita del tratto più duro del sentiero che per numerosi e stretti tornanti e alcuni semplici passaggi provvisti di staffe porta al rifugio Alberto e Maria ai Brentei (2182 m., 3 h 10 dal parcheggio). Questo storico rifugio ai piedi del Crozzon e della Tosa fu costruito negli anni '30 e fu gestito per molti anni dalla famosa guida Bruno Detassis e famiglia
Il tortuoso sentiero sotto il Brentei visto dal sentiero Bogani
Inutile dilungarsi sulla bellezza dei luoghi circostanti vista la loro grande notorietà. Siamo in uno dei luoghi più celebri e amati dell'intero gruppo, in stagione frequentatissimo da semplici turisti ed alpinisti. Poco sopra il rifugio una commovente cappella ospita le targhe commemorative dei tanti alpinisti che hanno perso la vita scalando queste e altre montagne
La cappella dei caduti sulle montagne: Sullo sfondo Tosa e Crozzon di Brenta separati dal canalone Neri
Ritorno

Si effettua il ritorno scendendo lungo il SAT 318, sentiero "Bogani", che offre bellissimi scorci sulla val Brenta. Risulta difficile pensare che su questo frequentato e facile sentiero che unisce il Brentei al rifugio Casinei il 17 luglio del 1991, a causa di un fortissimo temporale, cadde una slavina di neve e roccia che uccise un seminarista e 6 ragazzi
Il Castelletto Inferiore visto dal sentiero Bogani
Dal rifugio Casinei, posto tra la Vallesinella e la Val Brenta sulla rotta sia del Tuckett che del Brentei, si arriva in meno di un'ora al parcheggio di Vallesinella per comodo sentiero. Da lì si segue l'indicazione per le Cascate di Mezzo (15'), situate nella parte intermedia della valle che è percorsa dal Sarca di Vallesinella, un torrente che forma tre cascate (Alte, di Mezzo e Basse) e che va a confluire con il Sarca di Val Brenta e quello di Campiglio più in basso
Cascate di Mezzo

La parte bassa di Vallesinella ha una zona umida con una vegetazione lussureggiante mentre più in alto, sopra la quota limite della vegetazione, sono ancora visibili i segni del modellamento glaciale. Il bosco qui è bellissimo e conviene arrivarvi al tramonto per godere dei riflessi dell'acqua. Attraversato il ponticello prospiciente le cascate si segue il sentiero di ritorno per la Val Brenta che supera la Costa del Gras d'Oven attraverso una maestosa foresta. Si ritorna su sterrata nel pascolo di Malga Brenta Bassa e di lì in breve al parcheggio (2h50 dal Brentei)



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