Bivacco Giacomelli alla Vigolana

Lunghezza: 11,8 Km
Dislivello: 1275 m
Tempo in movimento: 4h20
Altitudine max: 2144 m
Difficoltà: media

Conosciuto anche come il bivacco della Vigolana o della Madonnina (dal nome del singolare monolite che lo sovrasta) è posto in una splendida posizione su Trento e la Valsugana. Nel corso di luglio 2016 è stato rifatto completamente e inaugurato il 4 settembre 2016. Più sotto ho messo i link ad alcune pagine che parlano della storia e della costruzione di questo famoso bivacco caro a generazioni di alpinisti (il primo fu posto nel 1966 ed era una struttura in lamiera rossa).
Per arrivarci abbiamo scelto il sentiero 442 che parte di fronte al bar ristorante Sindech (1080 m.), posto a 3,3 km da Carbonare e 10 da Folgaria lungo la statale della Fricca (la strada che unisce l'altipiano di Folgaria e Carbonare a Trento). Non è il sentiero più agevole per arrivarci visto che bisogna superare un dislivello di quasi 1200 m. ma offre scorci spettacolari soprattutto quando, come a noi è successo, capita di salire nella nebbia per ritrovarsi sopra un mare di nuvole
Gli alpaca presso il rif. Casarota
 Il 442 all'inizio ha una pendenza costante non troppo dura. In 1h20 si giunge in vista del rifugio Casarota (1565 m.) dove assieme ai simpatici gestori troviamo una famigliola di alpaca a salutarci. 

Da lì il sentiero si fa più ripido e uscendo dal bosco attraversa quello che resta di un bosco bruciato da un vecchio incendio, ciòè praticamente un costone nudo disseminato di rami calcinati. Dopo 1h40 si giunge al Bus de le Zole (2070m.), il punto dove l'orizzonte si apre verso sud, la Val Lagarina e la riserva di Scanuppia.

Ora il sentiero corre in leggera salita sotto tre cime in successione. Dopo 20' si arriva sul punto panoramico posto appena sotto la cima del Becco di Filadonna (2144 m.), il punto più alto del nostro percorso contrassegnato da una croce (3h20 dalla partenza)
Salendo sotto il Becco di Filadonna

Qui bisogna mettersi la giacca a vento perché soffia sempre forte. La vista sopra i laghi di Caldonazzo e Levico è spettacolare. A ovest le altre cime del gruppo della Vigolana e più lontano il Brenta creano un quadro selvaggio e maestoso. Nella valle ecco Trento, sembra molto vicina

Si ritorna indietro fino al crinale e seguendo sempre il sentiero si arriva in circa 20' alla Bocca di Val Larga (2060 m.). Dalla Bocca il sentiero comincia a scendere ripido lungo le pareti della montagna
affrontando in alcuni punti dei tratti attrezzati con un cordino per poi risalire nell'ultimo breve tratto fino al balcone naturale dove è situato il bivacco, realizzato dai soci volontari della sezione SAT di Caldonazzo


Due grandi monoliti, denominati la Madonnina e il Frate, lo sovrastano. All'interno ampie vetrate, inusuali in un bivacco, permettono di godere del vasto panorama con qualsiasi tempo.La struttura in legno multistrato e con copertura in alluminio ha fino a 8 posti letto, un grande tavolo abbassabile, due panche, una stufa e un soppalco con scaletta. Bisogna portarsi la legna non essendovi nei dintorni vegetazione. 

La via del ritorno ripete quella dell'andata. 

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