Coni Zugna e Passo Buole

Lunghezza: 12,35 Km
Dislivello: 616 m
Tempo in movimento: 3h15
Altitudine max: 1864 m
Difficoltà: facile

Il monte Zugna ha destato l'interesse dei naturalisti per il rinvenimento del più grande giacimento italiano di impronte di dinosauri del Giurassico. Nei pressi del rifugio a m. 1616 sorge inoltre un importante osservatorio astronomico. Dal punto di vista storico, durante la Grande Guerra questa montagna rivestì un ruolo strategico di primaria importanza. Ecco tre validi motivi per visitare questo monte non toccato dal turismo di massa

Come arrivare: si giunge sullo Zugna seguendo da Rovereto le indicazioni per Porte di Trambileno - Albaredo e poi per l'omonimo rifugio sulla strada militare costruita dagli austriaci (12 km) nei primi anni del secolo scorso.

In questa  breve escursione si ripercorre il sentiero che collega le postazioni di guerra del Coni Zugna con passo Buole, teatro di una sanguinosa battaglia per il controllo della sottostante Vallarsa. Il tracciato fa parte del Sentiero della Pace.


La storia
Nel maggio del 1915 l'esercito italiano era riuscito ad insediarsi sul Coni Zugna, dove prima dello scoppio della guerra  gli Austriaci avevano costruito una strada e delle fortificazioni in previsione dell'entrata in guerra dell'Italia
lapide commemorativa
Per entrambe le parti era evidente il valore strategico della montagna, visto che da lassù si potevano controllare tutti i movimenti di truppe nella sottostante Vallarsa. Per gli austro-ungarici la valle rappresentava una via per la discesa nella pianura padana
 e nella valle dell'Adige, cosa che avrebbe permesso di prendere alle spalle l'esercito italiano schierato sul fronte est. Per proteggere il transito delle loro truppe si doveva eliminare il caposaldo italiano sullo Zugna.

Nel corso della Strafexpedition del maggio 1916 gli Austriaci, dopo aver inutilmente cercato di crearsi un varco nella linea di difesa (il "trincerone") sul versante della montagna chiamato Zugna Torta, cercarono di aggirare il caposaldo italiano investendo la vicina zona di passo Buole con un intensissimo bombardamento e ripetuti sanguinosi attacchi tutti respinti dalle brigate Taro e Sicilia. Il passo Buole è passato alla storia come le "Termopili d'Italia".

Il percorso

Rifugio e osservatorio astronomico
l'impluvio per la raccolta dell'acqua piovana

Dopo aver posteggiato presso il rifugio, prima di dirigerci verso passo Buole seguendo il sentiero 115 siamo saliti lungo l'evidente strada di guerra che conduce alla zona chiamata "Parco della Pace", il restaurato caposaldo prima austriaco e poi occupato dagli italiani nelle prime fasi della guerra. Interessante l'impluvio per la raccolta dell'acqua piovana. Siamo saliti poi sulla cima dello Zugna (1865 m.) dove si trovano postazioni e un osservatorio che permette di conoscere i nomi dei monti circostanti. Panorama grandioso
La cima Zugna
Ridiscesi, abbiamo ripreso il sentiero 115 che prima scende brusco di quota per poi correre sostanzialmente sulla cresta montuosa svalicando ad un certo punto dalla Vallarsa alla Vallagarina. Continuando a perdere quota ma più dolcemente si arriva in vista di passo Buole (1460 m.), una dolce conca prativa dove una cappella e numerosi pannelli ricordano i fatti d'arme.
Un cimitero provvisorio
Qui e là si vedono resti di cimiteri provvisori dove vennero deposti i caduti, successivamente raccolti nel grande sacrario militare di Castel Dante. 
Il ritorno si effettua lungo il tracciato dell'andata.


Per saperne di più:





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