Val di Fumo

Lunghezza: 14,21 Km
Dislivello: 165 m
Tempo in movimento: 4h
Altitudine max: 1914 m
Difficoltà: facile

Viene chiamata val di Fumo la parte terminale della val Daone, una splendida valle glaciale lunga ben 30 km, la più lunga del Trentino, che parte dalla frazione di Creto (510 m.) e finisce al Passo di Val di Fumo a 2939 m. con 2500 m. di dislivello. L'origine del nome della valle ci viene spiegata dalla ragazza che gestisce il rifugio omonimo. Pare trattarsi di una storia di conflitti territoriali che coinvolse le valli Giudicarie e la Val Camonica nell'ottocento per il possesso della valle. I contadini bruciavano i pascoli della valle per impedire ai rivali contendenti il loro uso, da cui il nome val di Fumo
Come arrivare: da Tione di Trento si prosegue in direzione Brescia immettendosi nella Valle del Chiese. Superato l’abitato di Pieve di Bono, si seguono le indicazioni per Valle di Daone. Dopo aver oltrepassato il Lago di Malga Boazzo si arriva fino al parcheggio nei pressi della Diga a 1.790 metri di quota
Cominciamo l'escursione costeggiando per 45' il lago artificiale di malga Bissina su un sentiero pianeggiante. Di fronte a noi si erge la mole imponente del Carè Alto 3463 m
La montagna è la seconda più alta montagna del gruppo dell'Adamello. La prima ascensione fu compiuta nel 1865 da parte di due inglesi, Montgomery e Taylor, salendo da Borzago per la vedretta di Lares. Durante la prima guerra mondiale tutta questa zona assunse una grande importanza strategica e logistica
Nel primo tratto incontriamo delle cadute d'acqua come questa. La roccia è la tonalite, una roccia eruttiva intrusiva
Siamo nel Parco Naturale Adamello-Brenta, il più vasto del Trentino con una biodiversità eccezionale e un ospite d'eccezione, l'orso bruno

Il pascolo di malga Breguzzo
Dopo il lago si comincia lentamente a salire. Arrivati nelle vicinanze di malga Breguzzo 1806 m. ecco un ponticello che attraversa il fiume Chiese. Più sopra si vede una bella cascatella. Siamo sul sentiero 240 che continua sulla destra orografica fino al rifugio. In alternativa passando il ponticello si può continuare sul 240b che raggiunge il rifugio attraversando una zona semi-paludosa



Il 240 attraversa ora una zona di pascolo pianeggiante dove il Chiese scorre placido. Non siamo molto lontani da malga Val di Fumo
Il fiume Chiese nasce dalla vedretta di Fumo posta alla testata della valle. Come la val di Genova tutta la val di Fumo è ricchissima di cascate scroscianti
Siamo nella parte più larga e pianeggiante della valle. Sembrerebbe di essere in Canada

Questo crocevia di sentieri si trova vicino a malga Val di Fumo che troviamo aperta. Siamo ormai a soli 5' dal rifugio che scorgiamo sulla destra della valle. E' passata un'ora e mezza da quando siamo partiti

Il rifugio Val di Fumo 1997 m. sorge alle pendici del Carè Alto su un rialzo roccioso a pochi metri dal fondovalle. Da lì partono i sentieri per i passi delle Vacche e di S.Valentino dai quali transitavano i pastori con i loro armenti. Messo com'è su una curva permette di vedere sia la testata che il tratto più a valle con la diga e il lago di malga Bissina. Dopo aver assaggiato un'ottima torta di mele e un cappuccino continuiamo ancora un po' sul 240 inoltrandoci nella parte alta della valle 


Raggiungiamo la Conca delle Levade e qui la valle torna a restringersi e alzarsi assumendo una perfetta configurazione glaciale. 
Lassù tra le nebbie e i ghiacci c'è il passo di Val di Fumo. Ci vorrebbero ancora 4h30 di cammino per raggiungerlo. Oltre il passo vedremmo la distesa di ghiaccio della Vedretta della Lobbia percorsa dall'itinerario glaciologico Vigilio Marchetti che collega il rifugio Val di Fumo al rifugio Lobbia Alta-Caduti dell'Adamello 3040 m. (1h dal passo)
Attiriamo l'attenzione di un gruppetto di cavalli Haflinger lasciati liberi, quasi allo stato brado. Uno di loro si fa avanti e ci sfiora spavaldo a significare che quello è il suo territorio

Per il ritorno scegliamo il sentiero che scende sulla sinistra orografica della valle e che va a ricongiungersi al 240 all'altezza del ponticello visto la mattina. Il sentiero attraversa una zona semi-paludosa in cui bisogna fare attenzione dove mettere i piedi soprattutto quando si tratta di salire sui sassi scivolosi

Percorso  adatto a tutti, con un minimo dislivello e nessuna difficoltà in un ambiente eccezionale

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